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ISTITUTO STOMATOLOGICO TOSCANO

Fondazione per la Clinica, la Ricerca e l’Alta Formazione in Odontoiatria 

L’Istituto Stomatologico Toscano si occupa di Alta Formazione e di Programmi di educazione continua per Dentisti, Igienisti dentali e Paramedici.

ISTITUTO STOMATOLOGICO TOSCANO

Foundation for Clinical, Research and Advanced Education in Dentistry. 

The Tuscan Dental Institute is involved in Higher Education and Continuing Education Programs for Dentists, Dental Hygienists and Paramedics.

SPECIALIZED TRAINING FOR DENTAL IMPLANTOLOGY IN LIDO DI CAMAIORE, PROVINCE OF LUCCA

by noreply.site 05 Mar, 2020
La dott.ssa Giuliana Bontà è attualmente vicepresidente dell’AIDI, Associazione Igienisti Dentali Italiani. Nell’ambito del 7° Congresso dell’Istituto Stomatologico Toscano, “La riduzione dell’invasività nelle procedure odontoiatriche”, presso il Grand Hotel Principe di Piemonte di Viareggio, il 24-25 gennaio 2020, abbiamo avuto l’occasione di intervistare la dr.ssa Bontà, docente presso università italiane e corsi di aggiornamento, sulle tematiche inerenti la sua relazione dal titolo “Il supporto dell’Igienista dentale in chirurgia computer assistita”. Per ascoltare la video intervista clicca qui: https://bit.ly/2TjvnbM
by noreply.site 05 Mar, 2020
Il Prof. Enzo Rossi è Laureato in Medicina e Chirurgia presso l’Università di Firenze e specializzato in Odontostomatologia presso l’Università di Cagliari. Nell’ambito del 7° Congresso dell’Istituto Stomatologico Toscano, “La riduzione dell’invasività nelle procedure odontoiatriche”, presso il Grand Hotel Principe di Piemonte di Viareggio, il 24-25 gennaio 2020, abbiamo avuto l’occasione di intervistare il Prof. Rossi, docente presso l’Università Guglielmo Marconi sede Ospedale Versilia – Istituto Stomatologico Toscano, sulle tematiche inerenti la sua relazione dal titolo “L’approccio mini-invasivo alla germectomia degli ottavi”. Per ascoltare la video intervista clicca qui: https://bit.ly/39lZyop
by noreply.site 05 Mar, 2020
Il Dott. Simone Marconcini è professore a contratto presso la Facoltà di Odontoiatria dell’Università di Pisa e coordinatore del team di ricerca dell’Istituto Stomatologico Toscano. Nell’ambito del 7° Congresso dell’Istituto Stomatologico Toscano, “La riduzione dell’invasività nelle procedure odontoiatriche”, presso il Grand Hotel Principe di Piemonte di Viareggio, il 24-25 gennaio 2020, abbiamo avuto l’occasione di intervistare il prof. Marconcini, sulle tematiche inerenti la sua relazione dal titolo “L’evoluzione delle conoscenze nel trattamento parodontale non chirurgico”. Per ascoltare la video intervista clicca qui: https://bit.ly/2PM9wYd
by noreply.site 07 Feb, 2020
Si chiude oggi a Viareggio una due giorni dedicata alla salute orale con oltre 400 partecipanti IST – Bastano 24 ore senza lavarsi i denti per mettere a rischio la propria salute orale, con potenziali conseguenze per tutto l’organismo. Sono 23 milioni gli italiani che soffrono di patologie parodontali. “L’igiene orale è fondamentale per una completa opera di prevenzione. L’igiene interdentale pulisce l’85% del cavo orale, mentre il semplice spazzolino solo il 60%. Un’infezione del cavo orale può implicare un aggravamento di malattie sistemiche, anche letali” sottolinea il prof. Ugo Covani, Direttore dell’Istituto Stomatologico Toscano IGIENE ORALE, PREVENZIONE GENERALE - Oggi circa l’80% delle persone sopra i 30 anni presenta una forma di disturbo gengivale; nei dati significa che 750 milioni di persone nel mondo soffrono di una patologia del cavo orale. I primi segni di disturbi gengivali includono rossore o gonfiore delle gengive, sanguinamento o comparsa di sangue dopo l’uso dello spazzolino, denti all’apparenza più lunghi e spazi più ampi tra i denti. La grande maggioranza delle patologie odontoiatriche sono infettive: la carie, le lesioni endodontiche, i granulomi, la malattia parodontale sono tutti problemi infettivi. Ne consegue che il controllo dei batteri è la chiave di volta per fare una seria prevenzione in campo odontoiatrico. “I primi processi di calcificazione avvengono in 24 ore, quindi non dovrebbero mai passare più di 24 ore senza aver disgregato i batteri presenti in bocca – spiega il Prof. Ugo Covani, Direttore dell’Istituto Stomatologico Toscano – IST. - Dobbiamo eliminare quel substrato dove possano precipitare i sali di calcio, che creano le premesse per la formazione del tartaro e per la strutturazione di questi batteri che cominciano poi a innescare la gran parte delle patologie parodontali. In altri termini, bastano 24 ore senza lavarsi i denti per mettere a rischio la propria salute orale. In Italia non vi è ancora sufficiente attenzione per questo aspetto. Per colmare questa scarsa informazione serve prevenzione ed educazione verso i più giovani”. “Per una cura orale di base è opportuno recarsi dal dentista e/o dell’igienista dentale due volte all’anno - aggiunge la professoressa Annamaria Genovesi, professore straordinario Università Guglielmo Marconi di Roma e Responsabile del Servizio di Igiene e Prevenzione orale dell’Istituto Stomatologico Toscano. - Inoltre, sarebbe auspicabile lavarsi i denti almeno due volte al giorno. Come riscontrato dai professionisti del settore, l’igiene interdentale pulisce l’85% del cavo orale, mentre il semplice spazzolino solo il 60%. Un’infezione del cavo orale può voler dire aggravamento di malattie sistemiche, anche letali. Numerosi studi certificano l’importanza dell’igiene orale per tutto l’organismo: ne trae beneficio il cuore, protegge dal diabete e dall’obesità, oltre che naturalmente da patologie come carie, gengiviti, parodontiti, perdita dei denti, di cui soffrono circa 23 milioni di italiani”. LA PREVENZIONE È TERAPIA - La costruzione della salute è un percorso che dura tutta la vita. Occuparsi di salute significa divulgare corretti stili di vita, responsabilizzando il paziente a scegliere terapie personalizzate e condivise, che permettano di evitare, attraverso una particolare attenzione alla salute del cavo orale, un controllo sulla salute sistemica. “La ricerca scientifica ha ampiamente dimostrato che alcune patologie del cavo orale, come ad esempio la malattie delle gengive e del parodonto, aumentino il rischio di contrarre alcune patologie sistemiche come il diabete e le patologie cardiovascolari – evidenzia la Professoressa Gianna Maria Nardi, Ricercatore Università Sapienza di Roma, Dipartimento di Scienze Odontostomatologiche e Maxillo Facciali e Presidente Accademia Tecnologie Avanzate nelle Scienze di Igiene Orale. - Sofisticate tecnologie permettono al professionista di offrire sedute di igiene professionale efficaci e confortevoli per il controllo del biofilm batterico, causa primaria dell’infiammazione gengivale. Ablatori ad ultrasuoni dotati di software di ultima generazione permettono di ottimizzare i risultati del trattamento di igiene professionale riducendo i tempi dell’operatività, controllando l’ipersensibilità dentinale, offrendo una migliore esperienza della prestazione al paziente. L’approccio moderno porta il professionista a modificare il metabolismo dei tessuti con nuovi approcci terapeutici definiti proattivi, come l’ozonoterapia e l’utilizzo di probiotici. Stessa attenzione va riservata alla scelta degli strumenti di igiene orale domiciliare, spazzolini manuali e/o meccanici, scovolini in silicone e colluttori che devono essere personalizzati in base alle differenti situazioni cliniche e anatomiche”. IL CONGRESSO CON DENTISTI E IGIENISTI ASSIEME CON L’IST - Il VII Congresso dell’Istituto Stomatologico Toscano, organizzato da Tueor Servizi di Torino, si è svolto anche quest’anno a Viareggio, presso il Grand Hotel Principe di Piemonte. Circa 400 i partecipanti, giunti anche dall’estero. In programma, oltre alle sessioni ordinarie, numerosi corsi, workshop e i riconoscimenti ai migliori talenti. Scopo del congresso dell’IST è mettere insieme gli Odontoiatri e gli Igienisti dentali per affrontare un percorso di aggiornamento comune che consenta di affrontare le nuove tendenze con una approfondita conoscenza dei temi quest'anno relativi a “La riduzione dell’invasività nelle procedure odontoiatriche”, uno spunto che permette di analizzare le nuove tecnologie a disposizione e gli approcci odontoiatrici più all’avanguardia negli interventi chirurgici e in Ortodonzia. “La mini-invasività garantisce numerosi benefici – spiega il Prof. Ugo Covani, Direttore dell’Istituto Stomatologico Toscano – IST. – I vantaggi delle procedure mini-invasive sono relativi tanto al maggior comfort per il paziente quanto ai risultati ottimizzati dalla maggiore stabilità dei tessuti molli. È necessario parlare di vera e propria innovazione perché cambiano anche concettualmente alcuni aspetti base della chirurgia parodontale tradizionale, sebbene tali cambiamenti non rinneghino le procedure precedentemente utilizzate, ma le rinnovino con la semplificazione delle metodiche. In concreto, la chirurgia mini-invasiva comporta una guarigione più semplice e veloce e la riduzione dei dolori e delle complicanze infettive; nell’odontoiatria restaurativa significa un risparmio dei tessuti dentali; in ortodonzia, i dispositivi invisibili permettono di ridurre l’impatto delle terapie nei rapporti sociali, in quanto non si compromette l’estetica, ossia il sorriso del paziente. Un corretto uso delle nuove tecnologie potrà poi permettere un abbassamento dei costi delle terapie con l’inclusione anche di soggetti meno abbienti nella pratica odontoiatrica: questo è molto importante per l’IST, che, essendo una onlus, è molto attento ai temi sociali”. Fonte : Diessecom
by noreply.site 07 Feb, 2020
IST – Odontoiatria, aumentano gli interventi con la tecnica chirurgica mini-invasiva per una migliore guarigione. Eccellenza toscana in vetrina. Significativi i risultati clinici, con risparmi anche economici e di tempo “I benefici della mini-invasività sono numerosi: la guarigione è più semplice e veloce, si riducono le complicanze infettive; nell’odontoiatria restaurativa vi è un risparmio dei tessuti dentali e, in ortodonzia, i dispositivi invisibili riducono l’impatto nei rapporti sociali” sottolinea il prof. Ugo Covani, Direttore dell’Istituto Stomatologico Toscano LA MINI-INVASIVITA’ IN ODONTOIATRIA - Negli ultimi 30 anni la parola chiave di tutte le discipline chirurgiche è diventata mini-invasività. Anche l’Odontoiatria, ovviamente, è stata ed è coinvolta in questa evoluzione. Questo nuovo approccio fornisce degli strumenti nuovi, moderni, complementari a quelli già disponibili. Queste novità hanno implicato la messa a punto e l’utilizzo di uno strumentario e di dispositivi biomedicali dedicati e l’elaborazione da parte degli Igienisti dentali di protocolli di mantenimento specifici. IL CONGRESSO CON DENTISTI E IGIENISTI ASSIEME CON L’IST - Il VII Congresso dell’Istituto Stomatologico Toscano, organizzato da Tueor Servizi di Torino, si svolge anche quest’anno a Viareggio, presso il Grand Hotel Principe di Piemonte. Circa 400 i partecipanti, provenienti anche dall’estero. In programma, oltre alle sessioni ordinarie, numerosi corsi, workshop e i riconoscimenti ai migliori talenti. Scopo del congresso dell’IST è mettere insieme gli Odontoiatri e gli Igienisti dentali per affrontare un percorso di aggiornamento comune che consenta di affrontare le nuove tendenze con una approfondita conoscenza dei temi quest'anno relativi a “La riduzione dell’invasività nelle procedure odontoiatriche”, uno spunto che permette di analizzare le nuove tecnologie a disposizione e gli approcci odontoiatrici più all’avanguardia negli interventi chirurgici e in Ortodonzia. “La mini-invasività garantisce numerosi benefici – spiega il Prof. Ugo Covani, Direttore dell’Istituto Stomatologico Toscano – IST. – I vantaggi delle procedure mini-invasive sono relativi tanto al maggior comfort per il paziente quanto ai risultati ottimizzati dalla maggiore stabilità dei tessuti molli. È necessario parlare di vera e propria innovazione perché cambiano anche concettualmente alcuni aspetti base della chirurgia parodontale tradizionale, sebbene tali cambiamenti non rinneghino le procedure precedentemente utilizzate, ma le rinnovino con la semplificazione delle metodiche. In concreto, la chirurgia mini-invasiva comporta una guarigione più semplice e veloce e la riduzione dei dolori e delle complicanze infettive; nell’odontoiatria restaurativa significa un risparmio dei tessuti dentali; in ortodonzia, i dispositivi invisibili permettono di ridurre l’impatto delle terapie nei rapporti sociali, in quanto non si compromette l’estetica, ossia il sorriso del paziente. Un corretto uso delle nuove tecnologie potrà poi permettere un abbassamento dei costi delle terapie con l’inclusione anche di soggetti meno abbienti nella pratica odontoiatrica: questo è molto importante per l’IST, che, essendo una onlus, è molto attento ai temi sociali”. APPARECCHI CON MINORE IMPATTO SU ESTETICA E ATTIVITA’ QUOTIDIANE – Se la minore invasività è facilmente associabile alla chirurgia ortodontica, meno ovvio sembra il riferimento all’Ortodonzia, per sua natura invasiva su bambini e adulti, vittime di apparecchi spesso ingombranti, certamente fastidiosi, di difficile mantenimento igienico e ad alto rischio di “invasività” cariogena. Eppure, anche in questo ambito, la mini-invasività si rivela importante novità, con una notevole riduzione dell’invasività in termini di rischio biologico, di mantenimento dell’igiene orale e di relazioni sociali. Un approccio mini-invasivo in Ortodonzia significa un utilizzo di apparecchiature in grado di trattare una malocclusione nel minor tempo possibile e con il minore impatto possibile sull’estetica e sulle attività quotidiane come la masticazione e la fonazione. Lo studio in questo ambito è però ancora in evoluzione. “Ancora non esiste una chiara evidenza sull’efficacia di questi dispositivi – spiega il prof. Covani. - Sappiamo che gli allineatori sono in grado di risolvere affollamenti lievi e moderati, ma falliscono nel trattamento delle malocclusioni più severe. In particolare, la correzione delle rotazioni dei canini e dei premolari, i movimenti corporei e il controllo dei contatti occlusali anteriori e posteriori sono poco efficaci tramite questi dispositivi”. APPROCCIO IBRIDO E MINIVITI IN ORTODONZIA – Tra gli approcci mini-invasivi che si stanno diffondendo in ortodonzia emergono numerosi strumenti in rapido sviluppo. “L’uso di particolari bottoni applicati principalmente sulle superfici linguali dei denti che devono compiere movimenti particolarmente difficili, i cosiddetti “grip points”, permettono di minimizzare l’impatto estetico della terapia” spiega il Prof. Covani. “I “grip points” in alcuni casi possono essere anche applicati su denti che non devono compiere particolari movimenti al fine di aumentare la ritenzione degli allineatori”. Gli allineatori, però, non possono ottenere tutti i movimenti dentali desiderati o possono farlo solo parzialmente; è dunque possibile combinare il loro impiego con altri dispositivi (miniviti, espansori, sezionali, barre palatine, distalizzatori, elastici) al fine di aumentare la predicibilità del trattamento. Questo approccio, che si può definire “ibrido”, è in grado di aumentare il numero di casi trattabili mediante allineatori, oltre al fatto che può migliorare l’efficienza del trattamento. In particolare, l’impiego delle miniviti è destinato a diventare sempre più frequente perché permettono di ridurre gli effetti indesiderati delle terapie ortodontiche, in quanto riducono la necessità di collaborazione e consentono di ottenere risultati che prima non potevano essere ottenuti ortodonticamente. Infine, l’utilizzo delle tecnologie digitali ha reso sempre più sicuro e semplice il loro inserimento riducendo il rischio di creare dei danni. Fonte: Diessecom
by noreply.site 07 Feb, 2020
24-25 Gennaio 2020, Viareggio Guarda l’intervista completa sul sito: https://vimeo.com/388486598 Fonte: Diessecom
by noreply.site 07 Feb, 2020
24-25 Gennaio 2020, Viareggio Guarda l’intervista completa sul sito: https://vimeo.com/388486381 Fonte: Diessecom
by noreply.site 07 Feb, 2020
Video intervista al Dott. Roberto Abundo, Medico Chirurgo Specialista in Odontostomatologia, già docente di Parodontologia presso l’Università di Torino e Adjunct Professor in Periodontology presso la University of Pennsylvania a Philadelphia, è attualmente Responsabile del Corso di Aggiornamento in Parodontologia della Humanitas University. Nell’ambito del 7° Congresso dell’Istituto Stomatologico Toscano “La riduzione dell’invasività nelle procedure odontoiatriche”, Viareggio 24-25 gennaio 2020, abbiamo avuto modo di intervistare il dr. Roberto Abundo sulle tematiche inerenti la sua relazione dal titolo “L’esperienza clinica al servizio della mini-invasività in chirurgia parodontale”. Guarda la video-intervista a questo link: https://bit.ly/39tEHyP Pubblicato per la prima volta su Dental Tribune Italian edition
by noreply.site 07 Feb, 2020
«Mini-invasività non significa sostituire a tutti i costi le tecniche tradizionali, ma porre come criterio guida quello della minore invasività possibile che nelle procedure chirurgiche significa una più semplice e veloce guarigione, la riduzione degli stimoli nocicettivi e delle complicanze infettive; nell’odontoiatria restaurativa significa risparmio dei tessuti dentali e in ortodonzia i dispositivi invisibili che permettono di ridurre l’impatto delle terapie nei rapporti sociali. Tutto questo ha implicato la messa a punto e l’utilizzo di strumentario e dispositivi biomedicali dedicati e l’elaborazione da parte degli igienisti dentali di protocolli di mantenimento specifici». Parole del prof. Ugo Covani che a questo concetto, per così dire “di tendenza”, ha voluto dedicare un intero congresso nella 7a due giorni di Viareggio, “La riduzione dell’invasività nelle procedure odontoiatriche”, il 24-25 gennaio 2020, che ha visto la fiumana di 400 partecipanti, tra odontoiatri e moltissimi igienisti, in una estrema varietà di relazioni pronte a soddisfare le più varie curiosità cliniche e scientifiche, tutte comunque focalizzate sulla mini invasività. La location del Grand Hotel Principe di Piemonte sembrava la più idonea a narrare gli antichi splendori di un edificio art dèco costruito nel lontano 1924, sapientemente restaurato nel 2004, che pur avvalendosi delle più moderne tecnologie ha saputo mantenere lo stile tradizionale e la suggestione di una raffinata eleganza. Anche la nostra Odontoiatria è stata “rivisitata” tout court e ripensata secondo i nuovi standard scientifici, tecnologici, clinici ed economici. L’Igienista dentale, nella figura carismatica e coinvolgente della prof.ssa Annamaria Genovesi, ha ribadito il proprio ruolo all’interno del team di lavoro secondo modalità operative nuove, rinunciando a curare l’epifenomeno della disbiosi per concentrarsi sulla probiosi e il raggiungimento dell’eubiosi, basate sui recenti studi del microbiota e microbioma orale, allo scopo di ridare la salute orale al paziente. Non più sedute “sparse” di semplice igiene professionale, ma pacchetti di trattamenti associati alla chirurgia, ortodonzia, parodontologia, in modo da “prendere in carico” il paziente prima durante e dopo le diverse terapie. Ugo Covani con l’utilizzo degli ultrasuoni nel trattamento chirurgico delle formazioni endoossee, Riccardo Scaringi con il full digital workflow di per sé mini invasivo, il coreano Youngsam Kim che estrae i terzi molari inferiori in 4 minuti, Luca Lombardo con gli allineatori trasparenti, le germectomie dei terzi molari inferiori eseguite da Enzo Rossi con un’incisione di 4 millimetri. E solo per citarne alcuni. Poi un vero e proprio boom dei workshop con più di 70 partecipanti alle 19 del venerdì sera, quando alle 20.30 la cena di gala ha fatto degustare e gustare le prelibatezze dello chef stellato Giuseppe Mancino, a preludio della soiree nella Sala Regina con torta, spumante, balli, una serata di gala per premiare l’eccellenza odontoiatrica e i vincitori degli Awards Dental Tribune – Tueor Servizi 2019 che riportiamo di seguito: “La sinergia fra Odontoiatria e Osteopatia, un connubio vincente” articolo web più cliccato del sito Dental Tribune 2019, di Alberto Tirone osteopata; “Laser e integratori di lattoferrina per il trattamento miniinvasivo delle black stain: case report” articolo web più cliccato del sito Dental Tribune Sezione Clinical 2019, di Andrea Baruffaldi, Cinzia Casu, Luca Viganò, Maria Giulia Nosotti; “A Francoforte il 1° Febbraio la presentazione di Primescan di Dentsply Sirona ora in commercio” Dentsply Sirona, articolo web più cliccato del sito Dental Tribune Sezione Business 2019; “ORA-AID cerotto riassorbibile per il cavo orale” articolo web più cliccato del sito Dental Tribune Sezione Prodotti 2019; “La corretta gestione dei rifiuti nello studio odontoiatrico” articolo web del giornale periodico di informazione sulla gestione dello studio odontoiatrico managementodontoiatrico.it, dell’ing. Federico Gabelli; “La collaborazione tra igienista dentale e odontoiatra nella fase diagnostica” articolo web della e-newsletter Istituto Stomatologico Toscano, di Annamaria Genovesi e Enrica Giammarinaro; “8 crediti ECM: come riceverli partecipando gratuitamente al webinar meridol” DEM pubblicitaria Tueor Servizi più cliccata del 2019 - Colgate-Palmolive; “Patologie ossee e patologie delle mucose del cavo orale” FAD ECM Tueor Servizi più acquistato di Francesco Riva et al.; “La riduzione dell’invasività nelle procedure odontoiatriche” Premiazione Istituto Stomatologico Toscano “La riduzione dell’invasività nelle procedure odontoiatriche” Premiazione sponsor del 7° Congresso Istituto Stomatologico Toscano. Autore Patrizia Biancucci. L’articolo è stato pubblicato per la prima volta su Dental Tribune Italian edition
by noreply.site 14 Jan, 2020
In un mondo moderno sempre più dinamico e connesso, dove l’informazione è accessibile a tutti e le conoscenze sono in continua evoluzione, la medicina degli ultimi decenni è cambiata molto velocemente, come del resto sta accadendo in tutte le branche scientifiche e tecniche. Pensiamo ad esempio ai Postulati di Koch, che stabilivano la relazione di causa-effetto che lega un microrganismo a una malattia, e che hanno rappresentato per anni un mantra terapeutico per il clinico, ed oggi messi in discussione in ambito di salute orale. Oggi l’obiettivo del clinico non può più limitarsi, purtroppo, a eliminare i batteri presenti in un determinato microambiente, ma piuttosto a creare i presupposti ad un microambiente favorevole. Mantenere una buona igiene orale coincide con una buona salute orale e questa a sua volta, nella gran parte dei casi, rispecchia una buona salute generale. Il razionale biologico alla base di questo nuovo trend, intrapreso dal mondo della prevenzione, e il metodo con cui questo viene raggiunto rispecchiano ad oggi le sempre più esigenti richieste dei nostri pazienti non più disposti a trattamenti prolungati nel tempo e spesso dolorosi. Oggi, grazie alla ricerca scientifica sul microbiota orale, sono stati proposti e sviluppati nuovi approcci, basati su terapie definite “pro-attive”, ovvero terapie che mirino a potenziare tutti quei meccanismi difensivi innati con lo scopo di mantenere e/o ristabilire un ecosistema orale sano. Ecco che in un contesto del genere la capacità del singolo clinico di comunicare con il paziente e fargli comprendere quanto in realtà sia lui il vero protagonista della stessa terapia, diventa fondamentale. Il 7° Congresso dell’Istituto Stomatologico Toscano, presso il Grand Hotel Principe di Piemonte di Viareggio, il 24-25 gennaio 2020, tocca un tema delicato e attualissimo “La riduzione dell’invasività nelle procedure odontoiatriche”. “Procedure mini-invasive nella terapia parodontale non chirurgica” è la relazione delle prof.ssa Annamaria Genovesi, Direttore del Master di 1° livello in Terapia Parodontale non chirurgica e Responsabile del Servizio di Igiene e Prevenzione orale dell’Istituto Stomatologico Toscano. A lei qualche domanda sull’argomento. Prof.ssa Genovesi, l’evoluzione dei trattamenti di Igiene orale ha portato a “preservare”. Vale a dire utilizzo di procedure che si contrappongono a quelle del passato? Sono gli obiettivi oggi a essere cambiati, le nuove procedure sono solo una conseguenza di ciò. Come detto prima, noi oggi abbiamo un compito più arduo, l’“utopia” clinica di fare corrispondere la salute all’assenza di batteri oggi non è più percorribile! Il clinico deve adempiere a un compito sicuramente più complesso, ricreare, laddove perduto, o mantenere un microambiente orale favorevole nel quale batteri ed organismo ospite cooperino al funzionamento di quella affascinante macchina che risponde al nome di corpo umano. Focalizzando l’attenzione sul Microbiota orale, possiamo dire che noi coabitiamo in modo permanente con i batteri, questi, sono presenti in modo permanente all’interno della nostra bocca. Questa condizione è definita “Simbiosi”, uno stato dunque dove i membri delle singole colonie batteriche comunicano tra loro ed a loro volta l’insieme delle colonie collabora con l’organismo ospite, inducendo una serie di effetti benefici sia per l’organismo sia per i batteri stessi. Nel momento in cui lo stato simbiotico si altera, avviene il passaggio da uno stato di simbiosi a una condizione di “disbiosi”, ovvero le comunità batteriche contenute nel nostro corpo rispondono modificandosi in composizione e numero a seguito del cambiamento delle condizioni ambientali. Questo cambiamento porta alla rottura della relazione benefica con l’ospite e al passaggio, allo “shift”, da una condizione di salute ad una condizione di patologia. Ecco che le nostre terapie devono andare a ricreare quelle condizioni alla base dello scambio reciproco positivo, batteri-organismo, unica strada percorribile per garantire ai nostri pazienti un risultato duraturo nel tempo. Mini-invasività in senso biologico: vale a dire? Queste conoscenze hanno modificato i protocolli clinici. Le nuove conoscenze in associazione alle nuove tecnologie di cui disponiamo oggi hanno permesso di evolvere in ambito di terapia parodontale non chirurgica: mini-invasività, equilibrio ed estetica, sono termini con cui dobbiamo interfacciarci quotidianamente. La salute parodontale non si ripristina con l’aggressione, bensì nel ricreare le condizioni fisiologiche affinché la biologia risponda spontaneamente. Mini-invasività in senso operativo: come? Oggi, la terapia parodontale non chirurgica è intesa come insieme di manovre operative atte a garantire l’integrale recupero, il ritrovamento di un equilibrio di salute orale e il suo mantenimento a medio e lungo termine. Le procedure di strumentazione si sono evolute per garantire criteri di minima invasività e incrementi progressivi dell’efficacia. Il nuovo approccio clinico quindi è caratterizzato dalla mini-invasività; oggi è più facile essere mini-invasivi grazie alle innovazioni tecnologiche che ci supportano sia nei trattamenti professionali sia in quelli domiciliari. Nei trattamenti professionali gli strumenti più utilizzati sono: ultrasuoni con inserti sempre più performanti, polveri da profilassi capaci di disgregare il biofilm da tutte le nicchie ritentive, laser come strumento di alta decontaminazione e ozono per ricreare delle condizioni favorevoli a un equilibrio microbiologico. Queste tecnologie consentono al professionista di raggiungere obiettivi di alto livello, di ridurre il dolore, i tempi di trattamento, i rischi di batteriemia e al paziente di ridurre l’uso di farmaci. La tecnologia inoltre amplifica i nostri risultati ottimizzandone la performance delle terapie. L’innovazione tecnologica non può e non deve tuttavia essere considerata la soluzione a tutti i problemi e non dobbiamo illuderci che possa colmare qualsiasi vuoto, dobbiamo sempre interporre il nostro giudizio critico per capire quale strumento è più adatto in una particolare situazione clinica. La tecnologia quindi va vista nell’ottica di qualcosa che ci aiuta nella riduzione dei costi biologici, umani ed economici. Nell’igiene orale domiciliare le tecnologie come spazzolini elettrici, strumenti interdentali di ultima generazione, le docce orali ozonizzate, permettono ai nostri pazienti di mantenere i risultati clinici e di incrementare nel tempo la salute orale e l’estetica. Prof.ssa Genovesi, mini-invasività in senso economico: pensa che in tempo di crisi questo consenta ai pazienti di accedere alle terapie di mantenimento? Il concetto di “mini-invasività” può avere diverse accezioni, in senso biologico, operando nel maggior rispetto possibile dei tessuti e dell’anatomia, ma anche in termini di vantaggi di salute ed economici. Vista la correlazione tra salute orale e salute generale, dobbiamo cercare di semplificare le procedure operative e rendere meno costose le sedute di igiene orale, quindi sedute brevi ma frequenti, volte a garantire così un equilibrio microbiologico nei nostri pazienti. Patrizia Biancucci
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