Ariano Nahi, Medico specializzato in odontoiatria, libero professionista in Pontedera Pisa

Benché siano passati ben 32 anni dal lancio sul mercato del primo sistema per la rilevazione delle impronte, Cerec CAD/CAM System 1987, ancora oggi solo una piccola percentuale delle strutture odontoiatriche si è dotata di una tecnologia digitale per la rilevazione delle impronte. Il rapido progresso del digitale, in modo particolare nello sviluppo delle tecnologie 3D, è riuscito a far sì che anche nel campo odontoiatrico....
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Dentista moderno = Dentista digitale


Ariano Nahi, Medico specializzato in odontoiatria, libero professionista in Pontedera Pisa


Benché siano passati ben 32 anni dal lancio sul mercato del primo sistema per la rilevazione delle impronte, Cerec CAD/CAM System 1987, ancora oggi solo una piccola percentuale delle strutture odontoiatriche si è dotata di una tecnologia digitale per la rilevazione delle impronte. Il rapido progresso del digitale, in modo particolare nello sviluppo delle tecnologie 3D, è riuscito a far sì che anche nel campo odontoiatrico le tecnologie della rilevazione d’impronta ottica abbiano avuto una notevole progressione, rendendole non solo sempre più precise ma soprattutto facili da usare. Quasi tutti i modelli in commercio hanno un’interfaccia dell’utente intuitivo che permettono a tutti una curva di apprendimento rapida e non necessitano di particolari e specifiche competenze informatiche. In pochi anni siamo passati dalle macchine in bianco e nero, che utilizzavano polveri spruzzate sulle superfici dentali prima della rilevazione d’impronta, alle macchine dotate di telecamere True Color che riescono a rilevare l’impronta delle due arcate con il morso in pochi minuti. Per quanto riguarda la precisione di questi dispositivi esistono numerosi studi scientifici che mostrano l’assoluta affidabilità e precisione, in molti casi superiori alle impronte tradizionali. Dall’altro canto i nostri odontotecnici, in gran parte, da anni si sono dotati di scanner extra-orali per digitalizzare i modelli e/o le impronte e si avvalgono delle tecnologie digitali per fornirci dei manufatti protesici di altissima qualità e precisione. Allora perché ancora oggi questa tecnologia stenta a decollare? Forse perché nel nostro Paese c’è sempre un disagio per il digitale: solo il 10% degli odontoiatri utilizza un computer con un programma gestionale nella sua attività. Oppure per i costi ancora proibitivi di questi dispositivi? Oppure semplicemente è la paura del cambiamento. Dotarsi di un sistema di acquisizione digitale ha numerosi vantaggi che, se integrato nella routine di tutti i giorni, renderà tutto il flusso operativo più efficace e soprattutto più remunerativo permettendo così di rientrare più velocemente dall’investimento iniziale. Eccovi qualche suggerimento frutto dell’esperienza diretta nell’integrazione del sistema nella pratica quotidiana.


Per comunicare e fare marketing

L’immagine 3D con i colori reali è uno strumento favoloso per comunicare, il paziente per la prima volta può vedere all’interno della sua bocca. “Wow”, questo è un’espressione che sento dire spesso dopo aver scansionato le arcate ai miei pazienti. Grazie all’impressione della modernità e alle dotazioni di attrezzature tecnologiche, il paziente può vedere com’è il suo sorriso (Fig. 1) e come potrà migliorarlo (Fig. 2), tutto in pochi minuti Chair Side. Non va neanche trascurato l’impatto delle immagini digitali sulla spiegazione del piano cura e la raccolta del consenso. 


Per archiviazione

Vi immaginate il vostro studio senza modelli in gesso? Le impronte digitali non occupano spazio, in caso di necessità si possono stampare e sono comparabili ai modelli in gesso in caso di controversie medico – legali. 


È Green 

Servirsi dell’impronta digitale significa avere un’azienda a basso impatto ambientale, riducendo al minimo il consumo di gessi, alginati, siliconi e resine per porta-impronte individuali.


Fa risparmiare il tempo

In media per fare un’impronta digitale s’impiegano circa 15 minuti in meno rispetto ad un'impronta tradizionale (è un calcolo al ribasso). Nel mio studio ha significato circa 80 ore risparmiate nello scorso anno, senza considerare il tempo necessario per la disinfezione e confezionamento delle impronte tradizionali per la spedizione al laboratorio. Le impronte digitali vengono spedite via e-mail e il tecnico le può visionare in tempo reale.


Per l'ortodonzia

Molti scanner sono dotati di software che simulano un trattamento ortodontico in meno di 10 minuti dopo la scansione delle arcate. La simulazione della correzione favorisce un momento emozionale che porta all’accettazione del piano di trattamento da parte del paziente. Questa tecnologia si sposa perfettamente con i nuovi approcci terapeutici, come mascherine trasparenti, traducendo tutto in efficienza, efficacia e rapidità (Figg. 3a, 3b).


Per controllare e monitorare

Gli scanner possono sovrapporre le immagini, di conseguenza possono essere utilizzati per monitorare la progressione nei trattamenti ortodontici, recessioni gengivali e abrasioni delle superfici dentali. Vi assicuro che è di grande aiuto nel rafforzare l’aderenza al piano di trattamento e la compliance del paziente.


Si possono integrare con sistemi digitali

Le immagini digitali delle impronte possono essere integrate con le immagini Dcom prodotte con il Cone Bean per le pianificazioni chirurgiche e possono anche interagire con i nuovi sistemi di digital smile design.

Mi stavo per dimenticare che gli scanner fanno anche delle ottime impronte sia in ortodonzia rimovibile che in ortodonzia fissa, in protesi e implanto-protesi.


“Il futuro appartiene a coloro che si preparano per esso oggi” Malcom X.


Articolo pubblicato sulla rivista Prevention di Ottobre 2019


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